Regia di Duccio Tessari vedi scheda film
Pellicola che poteva divenire un grande cult made in Italy e invece è stata confezionata con una trasandatezza tale che sembra essere stata girata negli anni ’60 piuttosto che a metà anni ’80. Regia piatta con un Tessari che opta inspiegabilmente per un taglio che ha poco dell’impronta tipicamente italiana e molto, invece, di quella americana anni ’60. Per intenderci non ci sono riprese dalla soggettiva dei personaggi e si muove poco la mdp. Non c’è poi alcuno spazio per quelle scene sanguinolente che costituivano l’elemento comune dei film nostrani. Altalenante il ritmo che non garantisce un grande coinvolgimento emotivo.
La sceneggiatura propone qualcosa di diverso rispetto ad un western tradizionale, ma ha, a mio avviso, il difetto di proporre dei dialoghi a tratti verbosi e in alcuni frangenti pomposi. Interpretazioni così e così con il solo William Berger a rivelarsi buono. Giulano Gemma, invece, è un blocco di marmo più di quanto lo sia solitamente. Brutta la fotografia e la colonna sonora (anch’essa stile anni ’60 film americani), sufficienti le scenografie e gli effetti speciali.
Concludendo “Tex e il signore gli abissi” si rivela una grossa occasione mancata non tanto per carenza di buget, ma per scelte tecniche discutibili. Con un Sergio Martino o un Lucio Fulci in cabina di regia sarebbe venuto fuori un gioiellino, ne sono sicuro. Peccato… Voto: 5.5-
La regia e la fotografia
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