Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Poveri ma belli, giovani e innamorati, i due protagonisti mettono in scena un vero e proprio miracolo a Roma, costruendosi un 'nido d'amore' dal nulla e, come veri 'ladri di biciclette', trasgredendo la legge per aggirare i propri gravi problemi finanziari. Di necessità, (mancanza di) virtù: quando si può essere 'delinquenti' senza per forza essere cattivi, senza fare del male a nessuno. E' una storia piuttosto ordinaria per l'Italia dell'immediato dopoguerra, che non a caso vede impegnato il tandem De Sica-Zavattini; qui però è già trascorso un decennio dalla fine del conflitto e la situazione nel Paese è già decisamente migliore rispetto a quella del neorealismo. Pertanto è questo, sì, un discreto lavoro senza grandi pecche e ben diretto e recitato, ma è altrettanto - per rimanere in tema di edilizia - un mattoncino neorealista arrivato quando il muro già sta vacillando.
Luisa e Natale si sposano, nonostante i pochi mezzi economici e la mancanza di un alloggio. Lui fa il muratore: quale mestiere migliore per costruirsene una da sè? Mancando i soldi per i permessi, la soluzione è quella di edificare abusivamente in una zona periferica semiabbandonata, in cui vige una legge per cui se al mattino c'è un nuovo tetto, quella abitazione è considerata regolare pagando una semplice contravvenzione.
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