Regia di Duccio Chiarini vedi scheda film
La postura evidentemente ingobbita di Edoardo, con la sua voce sommessa, quasi impaurita, è solo uno dei tanti dettagli che possono restare impressi dalla visione di Short Skin, un piccolo gioiello impressionista ambientato a Pisa, tra i tormenti di un adolescente affetto da un’infezione all’organo sessuale. Questa difficoltà di vivere permea, appesantisce, la figura attoriale di Matteo Creatini fino a quasi storpiarla. Il lavoro fatto da Duccio Chiarini sugli attori è encomiabile e, infatti, molto è interessato, quasi attratto, l’occhio della camera ai corpi degli interpreti, se non quando il regista cristallizza il racconto in lunghi ed estetici quadri, ricreando un’atmosfera quasi senza tempo nell’estate toscana.
Short Skin è un’opera d’impatto, capace di catturare le insicurezze, i tremiti, le fantasie e gli impulsi di un'età difficile come l’adolescenza; con la leggerezza di una scrittura realistica e genuina, vicina ai giovani pisani che racconta, e uno sguardo che interpreta la realtà anche con un registro grottesco fortemente visivo (leggasi Scena del polpo), Duccio Chiarini ha realizzato un romanzo di formazione moderno e accattivante.
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