Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Un buon film ma non buonissimo, un buon Eastwood ma di sicuro non il migliore.
Dirige Clint Eastwood questo film liberamente basato sulla vita vera di un cecchino dei Seal, più volte in Iraq in missione e protagonista di un impressionante record di nemici uccisi.
Si parte da quando è ragazzo, e si arriva a quando, congedato, dà una mano ai reduci delle varie guerre. Lo interpreta bene Bradley Cooper, anche se un tantino imbolsito; la moglie è la bella Sienna Miller. E allora? E allora nulla, il film è buono, ma un gradino sotto il filmone. Sarà anche storia vera, ma mi è sembrato abbastanza pieno di clichè: il guerriero infallibile, ci sta, è storia vera; e non manca il fatto che ogni volta che torna in USA è sempre peggio – alienato, incapace di rapportarsi, in attesa in definitiva di tornare coi commilitoni, che è un po’ il sistema per farti andare in battaglia, no? Pensare ai tuoi “fratelli” rimasti là, che nelle alte sfere dicono, vai vai dai tuoi fratelli.
Si arriva poi all’incredibile finale, che se non fosse vero sarebbe poco credibile o un’americanata, e forse è per questo il titolo, che mi chiedevo ma perché American? Non basta sniper? E forse dal finale American ci sta, perché certe robe da terzo mondo capitano in effetti spesso laggiù.
Da tutto ciò io sono per un voto tra il sette e l’otto, un po’ come ha stabilito anche la critica (con grandi divisioni) e il grande pubblico. Film candidato a 6 statuette Oscar, tra cui film e protagonista (esagerati), ne vinse una, tecnica. Il film ebbe costi limitati, che a vederlo non diresti mai (è fatto molto bene) e a sorpresa incassò moltissimo, forse anche perché il protagonista è una specie di eroe nazionale (giustamente) e sicuramente un eroe in Texas. Gli incassi furono 10 volte i costi, e penso tra i più alti per un film di Eastwood.
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