Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Un soldato americano viene mandato in Iraq. Si diverte tanto ed è così bravo ad ammazzare esseri umani che in breve tempo si guadagna il soprannome di Leggenda. Leggenda, dopo la quarta missione-carneficina, torna dalla sua famiglia e decide di dedicare il suo tempo agli ex commilitoni gravemente feriti o malati. Uno di essi lo uccide.
American sniper è anche il titolo dell'autobiografia di Chris Kyle, personaggio realmente esistito, la quintessenza dell'americanità: Dio, patria, famiglia e fucili per tutti, bambini naturalmente inclusi. Da questo libro è tratta la sceneggiatura firmata da Jason Hall, che non aggiunge, dimostrando immensa pavidità, neppure un finale alla storia, chiudendola sbrigativamente con una didascalia che annuncia la morte del protagonista dopo oltre due ore di ininterrotta sua presenza sullo schermo. Al di là della conclusione farlocca e addirittura dilettantesca, il film è senza dubbio un'opera in grande stile, girata con dispendio di mezzi e di tecnica, ma minata nel profondo da una questione narrativa-formale e da un'altra più prettamente contenutistica. Iniziando da quest'ultima, la retorica fascio-buonista di Eastwood non convince affatto: uccidere persone è giusto, ci dice il film, anche se solo in certi casi e, se si riesce, magari risparmiando bambini innocenti che camminano per strada (la scena in cui Leggenda esita a freddare anche un bambino è l'emblema di quanto appena sostenuto). In secondo luogo, come perdonare al regista e allo sceneggiatore due ore due di sparacchiamenti a casaccio senza posa in Iraq, a fronte peraltro di dieci minuti finali tirati via in cui succede metà della trama del film? Indubbiamente tagliando perfino un'ora di storia il risultato non cambierebbe. Bene gli interpreti, fra cui Bradley Cooper, Sienna Miller, Kyle Gallner, Jake McDorman, Cory Hardrict. 4/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta