Regia di Henry Hobson vedi scheda film
Nel Midwest americano un virus mette in ginocchio la popolazione e un padre è costretto ad assistere alla trasformazione della propria figlia in un morto vivente. Fine sinossi. Ora dimenticate i film di zombi e i più classici postapocalittici: Contagious è un film di misteri. Questi riguardano: il titolo italiano (dall’originale Maggie a un finto titolo inglese), la sceneggiatura messa in cantina per quattro anni, i protagonisti e la scientifica disattesa delle aspettative dello spettatore e dei generi chiamati in causa. Se esiste, infatti, uno stereotipo dell’opera prima di un regista che viene dal design dei titoli di testa di serie e film, con non morti nel plot e Arnold Schwarzenegger come protagonista, qui viene ribaltata (purtroppo in modo ben poco felice) nel suo opposto. Niente sangue, pugni, assedi, ritmo e tensione: Contagious è una ballata nera dagli scenari distopici e dall’animo (manieristicamente) malickiano. Un cinema di silenzi e primi piani insistiti, fuori fuoco e minimalismo; melodramma familiare mascherato da zombi movie, dall’insospettabile rigore, ma anche dall’evidente inconcludenza. Domanda indulgenza, instilla il dubbio dello sguardo autoriale, ma si rannicchia dentro la coperta corta di un vacuo formalismo. Probabilmente il basso budget e il desiderio di Schwarzenegger di dare vita a un personaggio in controtendenza sono stati i motivi per avallare il progetto. L’ex governatore incredibilmente funziona. Il resto no.
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