Regia di Mikael Marcimain vedi scheda film
GENTLEMEN è l'opera di un regista già conosciuto qui a Torino: dopo le notti calde e sexy dei night club svedesi anni '70 del suo precedente Call Girl, Mikael Marcimain ci riporta nella sua patria on quegli stessi anni (grande ambientazione e fotografia anche questa volta), per raccontarci, nei tempi lunghi, se non lunghissimi che si può dire gli siano consueti, le contorne, intricate e talvolta francamente incomprensibili vicende di uno scrittore e di due fratelli a cui egli in qualche modo è molto legato. La vicenda, che inizia dalla fine, nel 1979, in un sontuoso appartamento sempre al buio, polveroso e pieno di oggetti buttati qua e là, si dipana tra un libro che il protagonista scrive basandosi sulla storia, vissuta assieme ai due fratelli o da loro raccontata, che parte da inizi '70, per andare ancora più indietro (con un magnifico ed opportuno bianco e nero), per tornare poi avanti nuovamente, in un labirinto di avvenimenti che francamente è molto difficile riuscire a seguire con lucidità e piena coscienza. Droghe, alcol a fiumi in casse di Smirnoff che vanno giù come acqua di sorgente, sigarette perennemente accese in un percorso di autodistruzione che la fredda società nordica rende coerente e credibile, quanto altrettanto scioccante.
Marcimain procede sicuro senza pensare al povero spettatore, troppo intento a cercare di collegare pezzi sparsi di un puzzle che non ha capo né coda se non (forse) nella mente di regista e sceneggiatori. Insomma un film con lo stesso capo e la stessa coda, ma in mezzo un'accozzaglia di situazioni non meglio collegabili tra di loro ne plausibili o giustificabili.
Peccato perché l'abilità regstica non manca e lo stile neppure.
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