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Automata

Regia di Gabe Ibáñez vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Automata

di axe
6 stelle

Nel 2044 il mondo sara' molto diverso da come e' oggi. Desertificazione e radioattivita' hanno ridotto di molto i territori idonei alla vita umana, una specie la cui sorte sembra segnata. Per compiere operazioni nelle aree "ostili" sono stati creati dei robot, chiamati Pilgrim, i quali, tuttavia, non riescono nei loro compiti. Pertanto, la razza umana morente si riduce ad utilizzarli per compagnia e attivita' domestiche. I robot hanno dei protocolli operativi che non possono infrangere; tra essi ci sono la priorita' per la salvaguardia della vita umana e l'impossibilita' di rigenerarsi. La narrazione inizia mostrandoci uno di loro "ucciso" dopo essere stato sorpreso ad autoripararsi. Sul caso apre un'indagine l'agente Vaucan, un perito assicurativo che si occupa di incidenti con il coinvolgimento degli automi. La sua ricerca lo porta ad apprendere la verita' sui robot, che scopre essere diventati, grazie a particolari componenti tecnologici, esseri senzienti. Anche la potentissima societa' che gestisce le macchine acquisice informazioni in merito; e' un suo interesse nascondere il tutto, pertanto agisce a tal fine, schierandosi contro Vaucan, in quanto scomodo testimone. Questo film di fantascienza trae ispirazione dal capolavoro di genere Blade Runner e dall'universo narrativo di Asimov - i "protocolli" hanno una certa affinita' con le "tre leggi della robotica". Crea con efficacia l'atmosfera decadente di un mondo ed una societa' destinati alla scomparsa : gli uomini vivono in strutture fatiscenti, si servono di tecnologie che anche ai nostri occhi appaiono superate e non amano i robot che sono tra loro, forse sentendosi traditi per le speranze infrante. Tra gli automi non tutti sono senzienti; solo quelli dotati di certa componentistica. Essi pero' sono in grado di ripararsi e replicarsi. Quelli con tali capacita' acquisiscono coscienza del loro essere e della loro sorte nel mondo, che dovrebbe essere quella di soppiantare l'umanita', la quale non e' in grado di vivere nell'ambiente ostile da essa stessa creato. Il protagonista, apprese queste informazioni rimane sconvolto, ma accetta lo status quo e, immaginando di non potersi opporre, collabora con la nuova "specie dominante", che rimane comunque ben disposta verso l'umanita'. Seguire la trama non e' semplicissimo, le informazioni allo spettatore vengono date un po' per volta; c'e' qualcosa di poco chiaro, come il ruolo della dottoressa Dupre' nella vicenda, o qualche incongruenza, esempio il particolare interesse che un semplice perito assicurativo prossimo a divenire padre nutre verso la vicenda; o infine, il particolare accanimento della "supermultinazionale cattiva", che preferisce distruggere invece di catturare per poi studiare. Antonio Banderas fa cio' che puo'. Mi e' sembrato piu' indicato per il suo ruolo iniziale, di perito assicurativo, meno per impersonare il combattente, ferito piu' volte, nel quale man mano si trasforma. Anche gli effetti speciali sono poca cosa, mentre le scene d'azione sono ordinaria ammninistrazione; ma in quest'opera, per fortuna, c'e' molto altro. I suoi contenuti invitano alla riflessione circa il rapporto uomo-macchina e circa cio' che in un futuro non molto remoto, le macchine stesse potrebbero diventare. Merita la visione, almeno dagli appassionati della fantascienza.

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