Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Il debutto di Germi , patrocinato da Alessando Blasetti come supervisore, e Monicelli come aiuto regista. Sceneggiato dallo stesso regista, da Diego Fabbri, Zavattini ed altri. Il cinema americano noir fa da padrone, ma lo fa in maniera non negativa, perché l'ambientazione si specchia benissimo con la realtà italiana. Lo stimolo noir è forte anche nella trama, dove si afrronta un insolito argomento che mette non poco a disagio l'animo umano. Qualche personaggio penzola un po', come la figura della donna, ma per il resto è un bel film che regge benissimo anche oggi.
Un presuntosa assassino rischia la pena capitale per la testimonianza di un vecchio ragioniere del comune. Quando il vecchietto si accorge del probabile eroch potva aver fatto, si reca in tribunale per discolpare l'uomo, per poi più tardi accorgersi che non ave sbagliato.
Un bel ruolo, che però l'attore non eslicita come si deve, o almeno in certe scene.
Bella attrice ed anche brava che però ha sempre fatto ruoli di secondo piano, inispiegabilmente: mamma di Andrea Giordana, a cui ha tramesso la bellezza , ma non il talento. qui fa un ruolo non troppo bene costruito
Il maturo ragioniere, di nome di fatto nella storia
Prima ed importante regia per questo nostro grande regista, qui nella sua fase "americana", che durerà ancora per altri ottimi film.
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