Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film
Georges e Blaise sono i due classici sfigati delle scuole superiori; un giorno il primo trova un mitra e il secondo, per scherzo, spara. 3 morti e 7 anni di manicomio più tardi, Blaise torna in libertà. Il mondo però è cambiato: ora va di moda bere latte, giocare a 'blu' e farsi la plastica facciale.
Seconda regia per Quentin Dupieux, alla fine degli anni Novanta meglio noto come Mr. Oizo, musicista reso celebre dal tormentone Flat beat. L'esordio con Nonfilm (2002) aveva rivelato un autore bizzarro e provocatore, più preoccupato però della forma sperimentale del suo lavoro che dell'efficacia dei contenuti; in questo caso Dupieux - anche sceneggiatore - lascia in secondo piano lo spirito ribelle del debutto e focalizza la sua attenzione sulla sostanza narrativa, riuscendo a confezionare un film compiuto, nel quale la comicità sgangherata e surreale va a sostituire il nonsense puro che era la cifra stilistica della precedente opera. C'è qualche vaga attinenza con Arancia meccanica, in Steak: il gruppo di bulli in divisa, il latte come bevanda preferita, l'estetica a cavallo fra anni Cinquanta e fantafuturo; ma la storia segue tutt'altro sviluppo, raccontando le assurde vicissitudini di una coppia di ragazzi destinati a rimanere gli sfigati del gruppo, chi per un'autoimposta, ottusa chiusura mentale (Georges) e chi per una palese stupidità (Blaise). L'impossibilità di essere accettati per ciò che si è viene d'altronde esemplificata in modo chiaro dalla moda diffusa della chirurgia facciale; se la trama è tutta in questi pochi dettagli, la parte più godibile di Steak sono comunque i dialoghi, nei quali troviamo frequenti scambi di battute e tormentoni sopra le righe degni di nota (il 'buongiorno' che viene dato con la parola 'stivale', es.). Eric Judor, Ramzy Bedia, Jonathan Lambert, Vincent Belorgey sono fra gli interpreti principali; il regista si occupa anche della colonna sonora, sotto lo pseudonimo, naturalmente, di Mr. Oizo. 4,5/10.
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