Regia di Mario Moroni vedi scheda film
Dopo una serie di sfortunate sceneggiature di serie B e C, Moroni ebbe l'opportunità di passare dietro la macchina da presa nei primi anni Settanta; in totale diresse quattro lavori: un westernaccio, un thrilleraccio e un paio di televisivi al termine del decennio. Nulla che sia rimasto minimamente impresso nell'immaginario cinematografico nostrano e nulla che abbia neppure avuto un riscontro a livello di 'scult', per quanto Moroni ce l'abbia messa indubbiamente tutta per fare del suo peggio. Questo Ciak, si muore è in effetti qualcosa a cavallo fra il demenziale involontario e l'amatoriale più esplicito, e risulta davvero difficile comprendere quale sia l'elemento che meno funziona nel complesso dell'opera. La sceneggiatura (di Moroni stesso, Gianfranco Pagani e Roberto Mauri) è un'insalata mista di banalità di ogni tipo, situazioni stereotipate (il divo a letto con l'attricetta, l'omicidio nella doccia stile Psycho), con una trama priva di tensione e di ritmo; la regia è dal canto suo disastrosa, incapace di dare un taglio accattivante o quanto meno gradevole all'opera, con errori basilari a raffica; la recitazione rasenta inoltre lo zero assoluto, con un branco di comparsucole allo sbaraglio gettate in scena. I nomi più noti fra gli interpreti sono quelli di Giorgio Ardisson, Ivano Staccioli e Annabella Incontrera: non poco, perfino meno di poco. Peccato perchè l'idea iniziale poteva anche sembrare interessante (una sorta di Effetto notte virato drasticamente al giallo), ma bastano alcuni minuti di visione per comprendere lo spessore infimo della pellicola. 1/10.
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