Regia di Antonio Manzini vedi scheda film
Cristian e Palletta sono due amici trentenni della periferia romana. Il primo disoccupato e perdigiorno. Il secondo meccanico in nero con il desiderio di aprire un’officina di sua proprietà. Per entrambi i sogni sembrano potersi avverare quando Cristian è avvicinato da Silvanello e Sergione, i due boss del quartiere, che per lui hanno pronti un lavoro semplice e una ricompensa con molti zeri.
Film colpevolmente caduto nel dimenticatoio e che sicuramente avrebbe meritato miglior sorte, pur essendo ancora recuperabile su prime Video, permettendoci di ammirare ancora il talento strabordante del compianto Libero De Rienzo, diretto per l’occasione dallo sceneggiatore e attore Antonio Manzini, noto al pubblico per esserel’autore del personaggio di Rocco Schiavone, dal quale lo stesso Manzini preleva parte del cast televisivo. Ci riferiamo a Gino Nardella e Tullio Sorrentino, ai quali s’aggiunge in prima persona lo stesso Manzini, riservandosi un cameo ‘lisergico’ indispensabile allo snodo della trama. Il tutto per dare vita a una storia figlia dei medesimi luoghi d’origine del vicequestore Schiavone e che poggia su scene sull’orlo dello slapstick e sulla capacità dei due protagonisti, Sermonti nel ruolo del meccanico Palletta e De Rienzo, in quello di uno scansafatiche a caccia del colpo di fortuna capace di farlo ‘svoltare’, che riescono a ripercorrere la medesima magia recitativa che già s’era intravista fra loro in “Smetto quando Voglio” di Sidney Sibilia. Riuscendo a essere l’uno la spalla dell’altro e invertendosi i ruoli sul solco di una fila di situazioni surreali alle quali s’aggiunge il comico Rocco Ciarmoli, nella parte di un proprietario di circo sui generis. Pellicola che strappa più di qualche banale risata e che lascia l’amaro in bocca per il ricordo di un attore talentuoso come De Rienzo del quale avremmo ancora terribilmente bisogno.
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