Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Leonard Vole è uno squattrinato accusato dell’omicidio di una ricca vedova. La sua situazione è scabrosa, perché non ha testimoni se non la bella e devota moglie, che tuttavia pare vacillare sulla versione dei fatti. Per essere scagionato Vole ingaggia il miglior avvocato londinese, sir Wilfrid (detto la volpe), che, nonostante gli acciacchi, proverà a scardinare i numerosi indizi sfavorevoli al suo assistito. Ma il processo sarà lungo e non senza colpi di scena…
Grandissimo giallo tratto da una pièce teatrale di Agatha Christie, co-sceneggiato e diretto da Billy Wilder, il quale intervalla la lunga sfilza di fortunate commedie con questo leggendario dramma giudiziario ricco di trovate geniali e durante il quale non disdegna di inserire qualche lampo di geniale comicità. Wilder scherza con lo spettatore attraverso un continuo gioco di menzogne sia durante la trattazione delle vicende, sia durante il processo stesso; la visione è estenuante, per via della intensità delle vicende, principalmente in interni, tra lo studio legale ed il tribunale; il “the end” è liberatorio, perché dà la certezza allo spettatore che non ci siano ulteriori colpi di scena a cambiare un finale che grazie ad un numero imprecisato di bluff e contro-bluff sembra essere infinito. Grande prova della Dietrich e di un immenso Laughton, vero protagonista del film; ma se la cavano bene tutti, tanto da far sembrare insolitamente passabile anche la prova di Tyrone Power.
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