Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Un perfetto ingranaggio con cui Wilder affronta degnamente uno dei più validi drammi di Agatha Christie, grazie a tre ottimi protagonisti ma soprattutto ad una scelta bilanciata tra commedia brillante e dramma pur nel ristretto ambito di un'ambientazione quasi teatrale
Non è un caso che Agatha Christie abbia giudicato il film di Wilder il miglior adattamento mai fatto di un suo dramma. Come non è un caso che si confrontino sulla scena dramma e commedia, convivendo magnificamente grazie all'istrionica interpretazione di un superlativo Charles Laughton, ma anche all'inventiva di Wilder che riesce a bilanciare i due canoni interpretativi in una polifonia perfetta. E non è un caso che ci siano anche un impeccabile Tyron Power (qui al suo ultimo film) nella parte di un marito fedifrago accusato dell'omicidio della ricca e attempata amante, ed un'algida Marlene Dietrich che ne interpreta la moglie, vera chiave di volta nella vicenda giudiziaria, fulcro di buona parte del film. E non è, infine, un caso che anche chi non ami più di tanto i film quasi interamente girati in un'aula di tribunale possa considerare questa pellicola un capolavoro di perfezione cinematografica, un evergreen che si potrebbe rivedere anche cento volte indipendentemente dal fatto che si sappia già chi è l'assassino.
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