Regia di Eli Roth vedi scheda film
Senza arte né parte. Una sorta di Fanny Games misto a Lolita e Sex Crimes stupidino e volgarotto. C'è da chiedersi cos'abbia spinto Keanu Reeves a imbarcarsi in questa operazione imbarazzante. Ho letto da qualche parte che l'attore americano protagonista di Matrix vive nella suite di un albergo. Evidentemente questa scelta di vita, se vera, deve avere dei costi. Ecco probabilmente spiegata la sua partecipazione al film di Eli Roth: solo questione di cachet. 100 minuti scarsi di noia assoluta. Non uno spunto originale né interessante. Non un motivo di riflessione né uno sguardo degno di nota. Un 43enne padre di famiglia, architetto, ex dj, belloccio, solo a casa nel week end, viene preso dentro un pericoloso gioco, apparentemente casuale, ricattatorio, che porterà a un'escalation di violenza, gratuita e insignificante. Una bella casa, una bella moglie scultrice moderna, una consolle, qualche vecchio vinile di successo, un tablet, cellulari, social network. Irrompono due giovani disinibite e malintenzionate ed è il caos. Nessuna tematica di spessore. Nessun artiglio o affondo. Neanche l'ombra di suspense o tensione. Zero spettacolo. Non scorre nemmeno poi tanto sangue. E lo chiamano horror? Neppure le ragazzine risultano particolarmente efficaci nella parte, poco seducenti e ancor meno minacciose. Facce qualsiasi. Scritto male, svogliato. E non mi si venga a dire che film tira in ballo temi come la pedofilia la poligamia il maschilismo il tradimento l'incesto la sessualità d'oggi eccetera. Solo un pretesto legato a qualche parola sparsa qua e là in banalissimi dialoghi. Una vera puttanata. Il peggior film visto quest'anno. Regalo una stella in più solo perché ho riascoltato volentieri Detroit Rock City dei Kiss.
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