Regia di Adam MacDonald vedi scheda film
Luoghi selvaggi dai colori scialbi e orsi sadici e feroci, per rappresentare la Natura come violenta e ostile. Ben più tragico l'insuperato "tranquillo week-end di paura", dove la violenza era tutta umana. Tuttavia assai ben rappresentato un rapporto di coppia banale in situazioni critiche.
No, non ci siamo. Il film non è senza pregi, i dialoghi funzionano e gli attori non sono male; tuttavia basarsi su drammi eccezionalmente rari come quello riportato per imbastire un film antiecologista contro la natura - peraltro rappresentata da una fotografia con colori scialbi e sporchi tipo le vecchie pellicole quando erano scadute - è un'operazione che non ci piace. Ben altri incubi possono venire dalla natura selvaggia per colpa degli esseri umani, vedi il non superato "tranquillo week-end di paura" con un superlativo John Woight. Che poi, in Blackcountry, più che le avversità naturali, erano le numerose stupidità dei protagonisti a cacciarli nei guai: addirittura rifiutare di portarsi una mappa e il telefono! L'orso, che avrebbe dovuto mettere paura, sembrava tanto un pacioccone e metteva tenerezza: anche se, per essere obbiettivi, tutti gli orsi neri - soprattutto quelli asiatici - sono potenzialmente molto pericolosi, e le raarissime volte che attaccano lo fanno in maniera assai più odiosa e impressionante di come mostrato nel film. Tuttavia, fatte queste premesse, si può anche vedere; la parte che descrive un usuale e ordinario rapporto di coppia in situazioni prive delle usuali protezioni sociali e tecnologiche è resa con realismo ed efficacia.
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