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Backcountry

Regia di Adam MacDonald vedi scheda film

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La recensione su Backcountry

di undying
8 stelle

Survival-movie girato in tempi brevi, ma con buona tecnica, dall'attore, esordiente dietro la macchina da presa, Adam MacDonal. Un ottimo debutto in regia, poi confermato anche nelle successive opere dirette dall'autore.

 

locandina

Backcountry (2014): locandina

 

Alex (Jeff Roop) intende avanzare richiesta di matrimonio alla sua ragazza Jenn (Missy Peregrym), regalandole un anello. I due decidono di affrontare la natura, facendo un'escursione in un parco provinciale, il Nibookaazo, attraverso il "Blackfoot Trailer", il cui accesso è temporaneamente vietato. Corrompere il ranger che custodisce l'accesso è solo questione di soldi, e presto la coppia si trova nel mezzo di un bosco sterminato. Alex rifiuta di portare una mappa e nasconde il cellulare di Jenn, senza immaginarne le conseguenze. Dopo un paio di giorni, invece di raggiungere un lago come progettato, Alex e Jenn si rendono conto di essersi persi. Le tracce, nel terreno, di un enorme orso diventano presto motivo di agitazione. Soprattutto quando, passata un'altra notte in tenda, vengono assaliti dalla gigantesca e selvaggia creatura.

 

Missy Peregrym

Backcountry (2014): Missy Peregrym

 

Sulla falsariga di Long Weekend (Jamie Blanks, 2008), ma puntando l'attenzione su un'unica minaccia, quella dell'orso, Adam MacDonald - attore presente in svariate serie televisive - debutta in regia girando un solido survival-movie, ispirato da un reale fatto di cronaca: nel 2005, la coppia di sposi composta da Jacqueline Perry e Mark Jordan - nella realtà a sopravvivere è il marito -, venne aggredita da un orso mentre si trovava in campeggio, ospite nel parco provinciale del lago Missinaibi, a circa 80 chilometri a nord di Chapleau, Ontario (Canada). La sceneggiatura di Backcountry è ridotta all'essenziale, lo sviluppo della trama è quasi inesistente dato che l'intero film si svolge nel parco con focus sulle dinamiche di relazione tra i due fidanzati, ma la forma del lungometraggio appare particolarmente curata, rendendo interessanti dettagli marginali al racconto. I pochi attori, soprattutto la coppia protagonista, sono bravissimi nel rendere credibili i loro personaggi. MacDonald si prende i giusti tempi, facendo empatizzare lo spettatore con Alex e Jenn, arrivando ad introdurre il senso di pericolo a soli 50 minuti dall'inizio. Questo lungo preambolo non può definirsi come tempo perso, dato che la telecamera inquadra sempre più spesso panoramiche incantevoli della natura, mentre i dettagli audio (da assaporare in dolby 5.1) ricostruiscono con fedeltà le sonorità di un ambiente (lontano dal caos e dal frastuono della città) ormai quasi del tutto sconosciuto alla maggior parte degli esseri umani. La seconda parte del film, thriller e contraddistinta da un paio di strazianti sequenze esplicite, è quella che meglio rende le buone capacità tecniche di MacDonald, confermate in seguito nell'altrettanto interessante Pyewacket (2017) e nella direzione di alcuni episodi del serial televisivo Slasher (2019-2021). Attesissimo il suo ritorno al tema della natura selvaggia, annunciato con Out Come the Wolves, titolo attualmente in produzione, che racconterà le disavventure di un gruppo di cacciatori alle prese con un branco di lupi affamati.

 

scena

Backcountry (2014): scena

 

"L'orso è pura follia – traditore, pazzo, imprevedibile – è una tempesta che spazza via tutto, che ti fa naufragare quando credi di trovarti in piena bonaccia. (...) Non fidarti mai dell'orso. Ti promette il potere di Dio, poi ti tradisce e ti conduce alla rovina."

(Richard Adams)

 

Trailer 

 

F.P. 15/10/2022 - Versione visionata in lingua italiana  - Bluray Midnight Factory (durata: 91'28")

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