La recensione su The Walk

di boychick

7 stelle

Film molto bello con Gordon-Levitt che interpreta Philippe Petit. Da vedere!

Film che racconta la straordinaria impresa del funambolo francese Philippe Petit (interpretato in modo perfetto da Joseph Gordon-Levitt) che, nel 1974, riuscì nella traversata delle Torri Gemelle su un cavo, senza alcuna protezione, a più di 400 metri dal suolo. D'altronde lo stesso Petit ha sostenuto che “i limiti esistono soltanto nell'anima di chi è a corto di sogni”... e lo ha mostrato a tutto il Mondo perfettamente.

Sicuramente un personaggio, un artista, un creativo. A proposito della creatività Petit ha speso molte parole: “senza creatività non c'è vita”, “la creatività è un'invenzione umana, è respirare, è vivere, il problema sta solo nel fatto che le persone il più delle volte si dimenticano di creare”... E come dargli torto....

In “The Walk” è Gordon-Levitt che interpreta Petit. Davvero ottima interpretazione la sua. Il suo sguardo concentrato, serio, dal quale riesce a trasmettere molte cose. In un'intervista riguardo il film, Philippe Petit dice: “se vedrete il film, capirete cosa ha provato in quel momento” e il merito è in gran parte del protagonista. Petit afferma, infatti, che “Joseph Gordon Levitt ha fatto un lavoro splendido... e penso che il film sia fantastico”.

In questa intervista (alla quale si può accedere dal link presente nei commenti), Philippe Petit dice che quando camminava non pensava a nulla (e, a mio avviso, Gordon-Levitt riesce perfettamente in questo... sembrava del tutto estraniato dal Mondo) e aggiunge: “ero l'uomo più felice del Mondo e penso che si veda anche nel film, in cui sorrido di continuo”.

Per quanto riguarda il film, l'ho trovato molto bello, interessante e l'ho proprio apprezzato. La pellicola ha una durata di 2 ore e, tolte alcune scene della parte centrale che ho trovato un po' noiose, per il resto la pellicola mi ha conquistato.

Molto buona la parte iniziale: ho trovato molto interessante quando vengono mostrati i primi tentativi di camminare sul filo. Per esempio, quando fallisce e cade nel lago, oppure la scena di quando prova durante la pausa al circo.

Ottima, invece, la parte finale. L'ultima mezz'ora è letteralmente volata. Dagli intoppi, prima della traversata, di quando sono tutti sul tetto della Torre Nord a quando arriva l'alba... il sole inizia piano piano a sorgere, New York inizia a risvegliarsi... e un funambolo francese pronto per mettere a segno una delle imprese che sono rimaste nella storia.

Il momento della traversata è un qualcosa di incredibile. La regia è stata perfetta nel far immedesimare lo spettatore su quel filo (e ammetto che avevo i brividi)... impossibile togliere gli occhi dallo schermo... talvolta trattenevo pure io stesso il respiro. Incredibile!

Così come mi è venuta la pelle d'oca quando l'amico di Petit, che soffre di vertigini, si è trovato ad essere sul bordo della Torre Nord... cosa da togliere il fiato!

Per il resto, fotografia e sceneggiatura fantastica e buona l'interpretazione di tutti gli altri componenti del cast.

A tratti anche ironico e commovente allo stesso tempo.

Personalmente, come credo molti, provo una strana sensazione quando sento parlare di Torri Gemelle. Durante la traversata, oppure verso la fine quando è stato concesso un pass a durata illimitata a Philippe Petit, sono stato invaso da un profondo senso di tristezza. Sapere che quelle due Torri (che sono state testimoni in prima persona dell'impresa di Petit, che hanno visto morire dentro di loro migliaia di persone) non ci sono più non può lasciare indifferenti.

Perfetta, infatti, la scelta di chiudere la pellicola con il buio e l'immagine splendente delle due Torri.

E come non ricordare cosa ha detto Petit Philippe: “credo di essere l'unico ad aver amato le Torri Gemelle come persone. Ho passato anni a preparare quella traversata e alla fine le conoscevo così bene che per me erano come persone di famiglia. E adesso mi mancano”.