Regia di Kiah Roache-Turner vedi scheda film
Wyrmwood – la recessione.
Gli zombi della terra dei canguri
Gli zombi, prima di diventare i protagonisti di telenovela seriali seguite e tradotte in tutto il mondo, erano i re indiscusi dei b-movie, quelli che in america davano nei drive-in e che hanno favorito il concepimento dei luridi obesi a stelle striscie dei giorni nostri. In Italia invece li mandavano in onda solo in tarda notte ed hanno aiutato a diminuire solo gli ascoltatori di Colpo Grosso, visti solo da nerd stufi delle programmazioni scialbe degli 80's post ore 12.00, come le persone che scrivono sulla recessione.
Wyrmwood è probabilmente il primo film sugli zombi ambientato in Australia, sino ad ora di morti viventi sulla lontana isola non se ne era ancora sentito parlare. Dopo un piccolo antipasto di iulenza pre-sigla, dove della gente corazzata fa a pezzi degli zombi, il film prosegue con varie scene girate a cazzo di cane che dovrebbero presentare i protagonisti del film, ma causa montaggio eseguito da un ubriaco mentre fa zapping tra i video di youporn si capisce chi sono i protagonisti del film solo dopo circa 30 minuti di pellicola, dove ci viene proposto il classico: ”quanto è difficile ammazzare le persone care zombificate”, ormai visto in più film dedicati ai putrefatti. Dopo questa parte seriosa recitata da attori totalmente incapaci di dimostrare emozioni, visto che il protagonista accetta lo zombificamento della figlia meglio della morte del gatto, il film cambia totalmente direzione. Passiamo da possibile film sugli zombi e riflessione sulla condizione umana con attori scarsi e cani a recitare senza nessun motivo plausibile a film splatter con morti viventi; come se gli sceneggiatori ed il regista dopo aver visto i primi 40 minuti abbiamo detto “questa è una vera merda!!” Perchè non ci mettiamo: automobili alimentate a zombi e uno scienziato pazzo che fa qualcosa in un luogo sconosciuto? Qualcosa cosa? QUALCOSA!!! Il COSA, DOVE e PERCHÉ non sono fottutamente importanti! E dal minuto 40 circa si cambia registro: il sangue aumenta di scena in scena, nel calderone si aggiunge la sorella del protagonista che non si sa bene come comanda i morti con la telepatia dopo aver subito un esperimento dello scienziato pazzo sopra citato, aborigeni che nascondono affilatissimi boomerang da guerra in posti a cazzo di cane, non morti che di notte diventano campioni di parkour e nel finale anche un combattimento corpo a corpo, il tutto con una trama che definire a cazzo di cane sarebbe un insulto alle sceneggiature scritte dai fratelli Vanzina. Un film che riporta gli zombie in serie B dove sono nati, in pellicole dove la trama non contava niente, sangue ed interiora di animali venivano sparse per i set senza remore come come lo sperma sulle deputate di Forza Italia, niente riflessioni postume e sopratutto niente che appesantisce il cervello degli spettatori. Se solo avessero spinto sulla componente splatter/demenziale al posto di perdersi in cazzate semi serie mal fatte potevamo avere un perla delle merdate di serie B.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
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