Regia di Aharon Keshales, Navot Papushado, Alejandro Brugués, Bill Plympton, Chris Nash, Dennison Ramalho, Erik Matti, Evan Katz, Hajime Ohata, Jen Soska, Sylvia Soska, Jerome Sable, Jim Hosking, Juan Martínez Moreno, Julian Barratt, Julian Gilbey, Julien Maury, vedi scheda film
Che i film horror di un certo successo abbiano un seguito è praticamente scontato. Come la morte, si dice. E ricalcando pedissequamente l'idea del primo capitolo, bello, riuscito, folle, proprio la Morte viene sublimata in altri 26 episodi, tutti ispirati dalle lettere dell'alfabeto. Quindi, la recensione, si potrebbe chiudere qui, rimandando alla lettura dell'altra, relativa al capitolo precedente? La risposta è un secco no, perché nonostante l'impegno di tutti, questo figlioccio non è venuto bene come il primo. I produttori sono gli stessi, eccetera eccetera, ma gli episodi veramente riusciti e interessanti, si contano sulle dita di una mano. Ancora una volta sono i (folli) giapponesi a intrigare di più, con quel loro mix di manga, sesso, stop motion, splatter e cetrioli, ma c'è qualche altra eccezione, come negli episodi di animazione, meno presenti che nel primo capitolo, e nell'ultimo, disturbante, moncone, "Zygote", finalmente repellente, in senso buono. Ci sono, qui, più episodi da commedia slapstick, che dovrebbero divertire ma non centrano il bersaglio e, complessivamente, è tutto il film a non convincermi. Non è un caso che, almeno fino a oggi, non ci sia stato un terzo capitolo, visto che si rischia l'esercizio di stile. Fermiamoci qui, grazie.
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