Regia di Giulio Paradisi vedi scheda film
Fra pochade e commedia demenziale, questo Tesoromio è un film che mira prepotentemente al botteghino, ma riesce a risultare abbastanza scialbo ed artefatto da fallire ogni pretesa. Nonostante un buon cast che vede impiegati Johnny Dorelli, Sandra Milo, Enrico Maria Salerno, Renato Pozzetto e Zeudi Araya (più Vincenzo Crocitti in un ruolino marginale), Tesoromio non brilla per fantasia e rimane ancorato agli stereotipi più abusati del genere: la moglie infedele ed il nuovo, inaspettato amore; l'impresario truffaldino e lo scrittore in crisi; la risoluzione di tutti i problemi fin troppo semplice nel deus ex machina della colf-amante-musa ispiratrice. Paradisi (fra gli assistenti di Fellini per 8 e 1/2) non è un grande nome, ma neppure un disastro; la pellicola regge nonostante l'inconsistenza della sua trama (sceneggiatura firmata da Benvenuti-De Bernardi e Paolo Brigenti, dalla commedia Chérie Noire di François Campaux) e probabilmente la cosa migliore nel complesso è la colonna sonora di Detto Mariano, retta da una canzone-tema (Tesoromio) che scimmiotta apertamente Stevie Wonder. Buoni sentimenti a oltranza e qualche volgarità non esattamente necessaria (es. questo scambio di battute: Dorelli: "Fammi vedere lo scroto!"; Salerno: "No! Lo scroto no!". Abbastanza per non dormire la notte). 3/10.
Enrico è un commediografo che inanella fiasco dietro fiasco. Ridotto sul lastrico, con una moglie infedele ed un impresario che lo sfrutta, Enrico trova la soluzione a tutti i suoi guai in una colf di colore che dice di chiamarsi Tesoro...
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