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Fellinikon

Regia di Gideon Bachmann vedi scheda film

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La recensione su Fellinikon

di maso
10 stelle

E' un capolavoro di 17 minuti questo documentario sulla lavorazione del Fellini Satirycon con Fellini protagonista assoluto oltre che nelle scene di massa, dove esplode il suo professionismo roboante ma gentile, anche nel set allestito sulla spiaggia dove sembra di stare a Woodstock visto anche l'anno di realizzazione, i collaboratori del maestro incorniciati da una giornata nuvolosa in riva al mare e gli attori in abiti di scena liberi di cazzeggiare fra un ciak e l'altro sprigionano un'atmosfera surreale che quasi non sembra neanche una troupe cinematografica al lavoro ma una banda di fricchettoni intenti a girare un filmino amatoriale in trip.

Fellini chiede a una comparsa nera come l'ebano -"Hai fatto l'amore ieri notte?" -  "Nooo..." - "......notte buttata!" .....MITICO 

Interessantissime le interviste con i 3 giovani "attori" di lingua inglese protagonisti del film scelti inaspettatamente da Fellini visto che l'ambientazione è nell'antica Roma ma alla domanda di un giornalista sull'argomento il maestro rispose: "Non ci sono omosessuali in Italia".......RIMITICO.

Le virgolette non vanno certo su Martin Potter che con il suo stile di matrice shakespiriana e il self control tutto english che lo contraddistingue svela un'indole totalmente diversa dal personaggio di Encolpio che nel film è un vitellone scapestrato e iracondo.

Tutt'altro discorso per Hiram Keller che interpreta il vizioso Ascilto: se fossi una donna potrei anche svenire nel sentirlo parlare dei suoi guai contrattuali con la produzione perchè con la tonaca nera addosso è assolutamente l'uomo più bello e sexy mai visto sulla terra, non a caso il suo soprannome era "Face" il che è tutto dire.

Hiram Keller veniva dall'actor studio di New York, produzioni off-Broadway e la fiction di Warhol ma era talmente bello e affascinante da poter lavorare come fotomodello, qui era al suo primo film e credo che Fellini lo scelse proprio per quel viso che colpisce; molto presunta la sua omosessualità visto che Hiram Keller si sposò ed ebbe una figlia ma dato che tutti e tre i personaggi del film hanno chiare tendenze bisessuali non è difficile riscontrare dalle loro interviste in questo film perchè Fellini li abbia scelti: la loro bellezza androgina favorisce la riuscita del personaggio tanto che Max Born ha proprio l'aria di un hippie scelto da Fellini per la sua figura femminea, nel Styricon parla poco ed è più un oggetto del desiderio ma a telecamere "spente" sprigiona una simpatia irresistibile oltre ad eseguire "Don't think twice it's all right" di Bob Dylan, suonata e cantata meglio del suo autore.

Tutti e tre bravissimi ma quello che mi ha impressionato di più è proprio Hiram Keller: sarà perchè l'ho visto lavorare in altri film senza raggiungere il livello espressivo del Satyricon, e questo lo si deve sicuramente a Fellini mentre negli alti film in cui ho visto al lavoro Martin Potter l'ho trovato sempre convincente a prescindere da chi lo dirigeva, Max Born è invece scomparso dal cinema ma in questo documentario è un piacere per gli occhi e le orecchie.

Ci ha lasciati purtroppo molto presto Hiram Keller a causa di un male incurabile ed è un peccato che dopo questo fortunato esordio non si sia ripetuto in altri film di rilievo ma come ho già osservato era più un hippie con il viso di Apollo e lo ricorderò sempre con affetto per il grande contributo fornito per la riuscita di un film che amo molto nonostante sia uno dei più criticati di Fellini ma per farvi capire vi dico che 8 e mezzo non l'ho mai digerito, non sono mai riuscito a salirci sopra fino al punto di finirlo di vedere mentre il Satyricon mi ha colpito alla prima visione e lo rivedo sempre con entusiasmo per la miriade di idee che il maestro ci ha riversato e per quello che racconta: è Easy Rider nell'antica Roma piena di allucinazioni e spettri......e ho detto tutto. 

Davvero una chicca per capire meglio Fellini e il suo tempo, ma anche il tempo di Fellini e il suo genio sconfinato sottolineato da tutti gli interpellati, le molte attrici sconosciute di lingua inglese sono tutte affascinate dal carisma del maestro capace di creare i propri sogni in celluloide con grande mestiere e umanità contraddicendo le voci di chi lo descrive come un regista duro e poco socievole.

Un lampo di sole illumina il set a cielo aperto dopo un giorno di riprese ventose e la magia del cinema di Fellini si anima solo con la sua presenza.

 

 

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