Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
Shymalayan ci ha abituati a un simbolismo cinematografico in cui il bosco e la foresta sono luoghi del mistero e delle paure ancestrali. Uno degli ultimi luoghi simbolici del globo pare essere proprio Ahokigahara, la foresta dei suicidi ai piedi del monte Fuji. Sebbene il simbolismo sia semplice (l'uomo misterioso incontrato dal protagonista è un'anima che vaga nel limbo) , il film non è grottesco ne' melodrammatico come un Lars von Trier ma neppure new age "spinto" come in Shymalayan. Mc Connaughey e gli altri due interpreti sono veramente bravi e il corto circuito tra dramma e poesia funziona.
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