Regia di Volfango De Biasi vedi scheda film
È boom per i formaggi di mamma e papà. Questione di retrogusto: le capre brucano marijuana, ma loro non lo sanno, e i carabinieri, comunque, li rinchiudono in galera. O «Gallura», come viene fatto credere al figlioletto, accudito da «il fratello del fratello e il fratello della sorella», Lillo & Greg: il primo abbandonato dalla moglie estetista Minaccioni in favore dell’unto tatuatore Calabresi, il secondo goffo dongiovanni in guerra d’odio & amore con Ambra. L’obiettivo della gentil pochade? Mettere in scena, incollando questi cocci, una famiglia perfetta per il pubblico di assistenti sociali (Montanari e De Filippis, omosessuali repressi e bacchettoni) che vogliono il pargolo in istituto. E far riconciliare Lillo e mogliettina sua. Il film di Natale Filmauro, il cinepanettone D.O.C., come non te lo saresti aspettato: la commedia degli equivoci scoreggiona e regionalistica abbandonata per l’ironia surreale di Lillo & Greg, promossi protagonisti dopo i Colpi di...: si gioca con il linguaggio, con lo slapstick primitivo, con un trash demente, in cerca di un cinema non coattamente italiota, e al moralismo punitivo si preferisce la deriva fiabesca nell’assurdo, sostenendo sottotraccia coppie di fatto e una famiglia non biologica. Ma per reggere 100 minuti, se si sceglie di non costruire personaggi da commedia, se si vuole rinunciare a una scrittura forte, se si sceglie la via del comico, serve il ritmo incessante dei gag. Che qui stenta, come in Ogni maledetto Natale.
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