Regia di John Huston vedi scheda film
VOTO 8,5 REALISTICO Gran film morale, forse un po' schematico, ma mai compiaciuto, che attraverso un crudo realismo esamina l'avidità umana e tutto quello che le ruota intorno, la coscienza, l'amicizia, la disperazione. Bellissimo il finale con una delle risate più chiassose della storia del cinema, un epilogo ottimista che bilancia il resto dell'opera oscurata da un pessimismo illimitato. Bogart sfodera una "maschera" diabolica perfetta (quasi a livello di Nicholson in "Shining"), coadiuvato alla grande da Walter Houston, vecchietto esperto di vita e di oro. L'ambientazione è così realistica da non sembrare una classica produzione hollywoodiana, vedere per credere la sequenza della rissa nel locale di una lucidità impressionante, ma è la visione morale che rende questa pellicola complessa. Trasmettere in un film avventuroso, che veramente non ha mai cadute di ritmo, un messaggio impegnato, sì semplice e forse banale ma comunque pieno di sfumature, non è da tutti. L'intelligenza di Houston è profusa in tutto il racconto, che a volte per funzionare (e lo si deve dire) ricorre a degli artifici un tantino forzati (la truffa dei muratori è troppo banale), ma allo stesso tempo coglie dei momenti di introspezione psicologica e di suggestione decisamente memorabili (l'omicidio a freddo è quasi biblico nella sua rappresentazione), sempre mantenendo una "circolarità" degli eventi alla quale non si può resistere.
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