Regia di Freddie Francis vedi scheda film
THE SKULL (molto meglio il titolo originale) e' uno dei tanti gotici britannici usciti negli anni 60' che vedeva impegnata la coppia Peter Cushing-Christopher Lee (anche se quest'ultimo viene relegato in un ruolo di secondo piano). Produce la Amicus con il consueto low-budget e dirige lo specialista Freddie Francis ispirandosi a un racconto di Robert Bloch. Lo scaltro e abilissimo Francis, gira una pellicola densa di atmosfera, grazie anche agli ambienti dove è ambientato il film (pressoché tutto in interni). lo studio del professor Maitland (Peter Cushing), un antropologo con la passione dell'ignoto e della magia nera, sembra proprio l'antro di uno stregone, colmo di libri e oggetti che fanno riferimento alla demonologia e a credenze pagane. Ad arricchire la sua preziosissima collezione ci sarà' anche il teschio del marchese De Sade, nonostante i consigli del suo amico e collega Mattew Philips (Christopher Lee) a sbarazzarsene, in quanto portatore di influenze malefiche. Determinante ai fini del risultato la splendida fotografia che trasmette un'atmosfera onirica e allucinata, come nella straordinaria sequenza dell'incubo, quando Cushing viene prelevato da due poliziotti in borghese e portato al cospetto di un giudice che, senza proferir parola, lo costringe a giocare a una surreale roulette russa. Ricordiamoci che Freddie Francis oltre a essere un artigiano della regia, e' stato in primis un raffinatissimo direttore della fotografia corteggiato da moltissimi registi di grande talento. Nella seconda parte assistiamo quasi a un film muto, che vede il confronto fra il protagonista e il teschio che da il titolo alla pellicola, forse con qualche lungaggine di troppo, ma con la piccola ma geniale trovata di mostrare ciò che il teschio vede, attraverso le orbite vuote dei suo occhi. Un piccolissimo horror che nonostante il bassissimo budget e gli effetti speciali piuttosto semplici e grezzi, riesce ancora a destare interesse ed entusiasmo per i fans di questo genere. Me compreso naturalmente. Voto 7.
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