Regia di Alexandre Heboyan, Benoît Philippon vedi scheda film
A scorrere i curriculum di chi ha lavorato a Mune Il guardiano della luna si ritrova gran parte del cinema d’animazione recente: Kung Fu Panda, Mostri contro alieni, Dragon Trainer, Rapunzel, Hotel Transylvania, Ralph Spaccatutto, Azur e Asmar, L’illusionista, Cattivissimo me. Francese di nome, cosmopolita di fatto, la storia di Mune si svolge in un tempo sospeso tra fiaba e mito, in cui luna e sole sono oggetti magici e misteriosi trascinati per il mondo dai rispettivi guardiani, incaricati di mantenere così la necessaria armonia terrestre. Mune, cui viene affidata la luna “per errore”, ha le orecchie di Stitch e gli occhioni da anime giapponese, mentre i suoi autori lo definiscono un mix tra Bambi e Spider-Man e gli costruiscono attorno un mondo che omaggia Avatar e Miyazaki. Le regole della narrativa per l’infanzia impongono, naturalmente, che un cattivo turbi l’equilibrio e che l’eroe possa intraprendere il proprio viaggio di formazione verso l’happy ending; ma Mune - Il guardiano della luna riesce nell’impresa sorprendente di bilanciare le sue tante ispirazioni, contrappuntandole con qualche idea originale, visivamente affascinante (i templi viventi, la ragazza di cera), incastrando frammenti di puzzle lontani nella creazione di un paesaggio nuovo, giocando con tecniche distanti, fino a srotolare un universo immaginifico illuminato di passione e meraviglia. La convenzionalità dell’intreccio è per i più piccini; per tutti, invece, il piacere dello sguardo.
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