Regia di Carol Reed vedi scheda film
Vedere città deserte, la notte, in cui è possibile sentire solamente il passo di una persona, è una delle cose che più mi affascinano e mi piacciono di nei film. Se questa città,poi, è Vienna, che io adoro e ho visitato, subito dopo la guerra, tutto è ancora più noir, tutto più misterioso.
"Il terzo uomo" è un ottimo thriller, che vede come protagonisti due amici, una donna e la polizia. Insomma, la storia più vecchia del mondo.
Mentre guardavo il film pensavo a come questo potesse essere stato seriamente candidato per essere citato in "Kevin Spacey", canzone di Caparezza dove quest'ultimo spoilera moltissimi film. Così non è stato, sebbene fossi riuscito ad arrivare a risolvere il mistero del terzo uomo 30 minuti prima che questi si mostrasse. Credo, e ritengo, sia opportunato onorare le doti da attore di Orson Welles, superbo nel ruolo di criminale. La sua faccia sembrava fatta apposta per trasmettere odio, e nella scena del parco giochi egli mette in mostra tutte le sue qualità. Sicuramente è lui il personaggio migliore del film.
Un gradino sotto tutto gli altri, compreso Joseph Cotten.
Il film è sicuramente ben fatto e ben realizzato. La trama è buona, e scorre liscia fino alla fine sebbene l'accompagnamento musicale non sia minimamente all'altezza. Sembrava che fosse la colonna sonora di un film in campagna, allegro e spensierato, e non di un thriller. Alcune scene avrebbero avuto un impatto sicuramente maggiore se fossero state accompagnate da musiche all'altezza. Peccato che questo particolare, per me almeno, che ritengo la musica fondamentale nei film, rovini in parte il mio giudizio sull'opera, che nonostante tutto resta molto buona.
Film datato ma sicuramente di spessore. Forse non tra i migliori del genere, ma visto la data di produzione può essere annoverato tra i pionieri del suo genere.
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