Regia di Carol Reed vedi scheda film
Uno dei grandi capolavori del cinema del dopoguerra. Fotografia da manuale, colonna sonora indimenticabile, attori perfetti, sceneggiatura che mantiene alta la tensione e affresca una Vienna caotica e crepuscolare. Un must per ogni cultore della settima arte.
Uno dei grandi capolavori del cinema del dopoguerra. Uno scrittore americano di romanzetti, Holly Martins, (Joseph Cotten) giunge in una Vienna crepuscolare, linguisticamente caotica (divisa tra americani, inglesi, francesi e russi), che tenta di ricominciare a vivere dopo la guerra. Costui è in cerca di un suo vecchio amico, Harry Lime (Orson Welles), che però sembra essere appena morto, tant'è che Martins ha il tempo di assistere al funerale. Tuttavia, nella ricostruzione della morte dell'amico qualcosa non torna, e l'americano prova a vederci chiaro, aiutato dalla donna di Lime (Alida Valli).
La grandezza del film risiede nella meravigliosa fotografia in b/n di Robert Krasker (premiata con l'Oscar), che restituisce una Vienna triste e labirintica; nella famosa e struggente colonna sonora di Anton Karas, che si integra perfettamente con l'atmosfera del film, e anzi la arricchisce; nelle memorabili interpretazioni di Cotten e Welles (soprattutto quest'ultimo, forse nel ruolo più riuscito della sua carriera); nell'ottima sceneggiatura di Graham Greene, che mantiene alta la tensione senza sacrificare nulla alla caratterizzazione dell'atmosfera di contorno, forse la vera protagonista del film. La regia di Carol Reed è quella di un grande mestierante, ma si ricordi che Welles ha personalmente diretto tutte le scene in cui compare il suo personaggio. Insomma: un must per ogni cultore della settima arte.
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