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Terzo grado

Regia di Sidney Lumet vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Terzo grado

di ethan
7 stelle

 

'Terzo grado', per Sidney Lumet, è una specie di 'aggiornamento' di 'Serpico': la storia è basata su un libro di Edwin Torres, che è stato un giudice della Corte Suprema di New York e ciò fa si che la parte giudiziaria sia molto intricata ma allo stesso tempo accurata e si parla ancora una volta di corruzione all'interno del distretto di polizia di New York, ma a piani ancora più alti di quella descritta nel classico del '73, che vedeva nei panni dell'indomito poliziotto che lottava contro qualcosa di più grande di lui uno straordinario Al Pacino.

In 'Q & A' è proprio un protagonista al livello del predecessore che manca per farlo diventare un film memorabile: purtroppo, Timothy Hutton, nel ruolo dell'Assistente Procuratore Distrettuale Al Reilly, dalla provata moralità, seppur offrendo una prova volenterosa, non buca lo schermo, contrariamente ai personaggi di contorno, quasi tutti negativi, che rappresentano la vera forza del film, condotto con mano sicura da un veterano come Lumet, che conosce, 'cinematograficamente' parlando, i distretti di polizia e le aule di tribunale meglio di casa sua.

Da ricordare, nella vasta galleria di figure delineate nel corso del film, il poliziotto dai metodi poco ortodossi Brennan (Nick Nolte, il migliore ex-aequo con Assante), il Capo della polizia O'Neal (Kevin Quinn), il trafficante di droga dai vestiti sgargianti Texador (Armand Assante) e il poliziotto (onesto) di origini portoricane Valentìn (Luis Guzman) e, unico ruolo femminile importante, la donna di Texador Nancy, in passato legata ad Al (Jenny Lumet, figlia del regista).

Tre grandi sequenze, girate con stile secco dall'autore: quella iniziale dell'omicidio da parte dell'agente Brennan al di fuori del locale notturno; l'esplosione della barca con a bordo il trafficante Texador; la sparatoria all'interno degli uffici con Brennan freddato, ironia della sorte, da un collega che non aveva mai sparato un colpo di pistola in servizio.

Nota dolente del doppiaggio: i personaggi di origine ispanica vengono fatti parlare con un fastidioso accento spagnoleggiante del tutto fuori luogo, dato che, per curiosità, passando all'originale, gli stessi parlano senza tale inflessione.

Voto: 7,5.

 

 

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