Regia di Alex Proyas vedi scheda film
Caos nell'antico Egitto: gli dei, da Osiride a Seth, fino a Rah, il dio del Sole, sono coinvolti in un ammutinamento dell'ordine divino. Ordito appunto dal regnante del marasma Seth, che uccide il fratello Osiride e autoproclama la propria supremazia sui suoi simili e sugli umani. Horus, ferito e accecato dallo zio bramoso di potere, viene raggiunto da un ladruncolo che tramite lui vorrebbe far tornare in vita ( come Orfeo e Euripide, insomma...) la propria amata, fuggita dall'uomo che la teneva in schiavitù e che l'ha colpita a morte con una freccia. Progetto ambizioso, almeno a livello commerciale, visto che è costato 140 milioni di dollari, "Gods of Egypt" non è riuscito neanche a incassare la cifra spesa, pure a livello mondiale. Benchè ci sia profusione di effetti speciali e scontri spettacolari, il film a livello di interesse presso lo spettatore langue non poco, soprattutto per demerito di una sceneggiatura inutilmente macchinosa e che spesso, troppo, fa percepire di dilungarsi oltremodo, senza reale necessità. Modesto il cast, compresa una mega-marchetta di Geoffrey Rush, di cui non è presente, nella rappresentazione delle divinità egizie, alcuna regalità o carisma vero e proprio: incerti i tentativi di offrire qualche accenno di umorismo, si giunge al finale ormai saturi del troppo cercare colpi di scena che riscattino una storia poco avvincente.
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