Regia di Ron Mann vedi scheda film
Arriva dal Canada, nazione in cui Altman pensò di emigrare durante la guerra del Vietnam, come forma di protesta verso il suo paese, questo bel documentario sulla sua grande figura di cineasta. L'America che lo ha sempre visto con sospetto, lui, così estraneo al mondo di Hollywood, cineasta fra i più indipendenti e liberi della settima arte, gli ha regalato soltanto un Oscar alla carriera, qualche mese prima della morte, avvenuta nel novembre del 2006. Ron Mann gli dedica un racconto di novanta minuti, che scivola via senza eccessi e senza particolari eccellenze, ma che raggiunge il suo scopo piacevolmente, scontornando tutto il lavoro del grande regista, dagli inizi, ai grandi successi, al periodo sfortunato, culminato con "Popeye", alla rinascita degli ultimi splendidi anni, che si chiusero con quella meraviglia che è "Radio America", che io considero il suo capolavoro. A inframezzare questo viaggio, spesso filologico, ci sono belle interviste al regista, la voce off della moglie, Kathryn Reed, compagna per 46 anni di vita, che racconta aneddoti, e varie riprese amatoriali, dai set dei suoi film a piccole scene di vita quotidiana. E' inutile dire come al termine della visione, il nodo della malinconia e dell'assenza, si faccia sentire. Il Cinema di Altman è essenziale e per quanti registi, oggi, si possano ascrivere al termine "altmaniani", di Bob Altman ce n'è stato solo uno. Altman è una delle lenti attraverso cui guardare l'America e a cui tutti dovremmo essere grati. Bella edizione Feltrinelli Real Cinema. So long, Bob.
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