Regia di Severin Fiala, Veronika Franz vedi scheda film
Ottimo thriller basato sul dubbio!
Cosa c'è di peggio del dubbio, dell'incertezza? La vita è tempestata di domande esistenzialiste e momenti in cui non sappiamo cosa bisogna fare per agire nel migliore dei modi, ma tra tutte le incertezze, una delle peggiori può essere considerata di certo quella che si ritrovano ad affrontare i due gemellini di 9 anni di questa pellicola, che attendono in una calda giornata estiva (tanto che stanno sempre in canottiera) l'arrivo della loro madre da un intervento chirurgico al viso e che, una volta tornata, sospettano, date le fasciature e lo strano atteggiamento autoritario e severo che non rispecchia quello a cui sono abituati, che quella donna che si trova nella lussuosa e immensa villa isolata non sia la genitrice: da questo magnifico e intrigante punto di partenza si può comprendere la vera indole malvagia di "Goodnight mommy", un titolo bello ma non originale: in realtà si chiama "Ich Seh Ich seh", che tradotto dal tedesco (il film è austriaco) ha due valenze:" Io vedo io vedo" o "io capisco io capisco", che in ogni caso è a mio parere un titolo ironico, perché qui non sanno niente né i protagonisti né lo spettatore (o almeno non tutto).
Come si capisce dall'incipit, il fulcro è la tensione e l'angoscia dell'ignoto, causata appunto dal dubbio atroce dei fratelli, molto affiatati, ma che in questa occasione avranno più di una discussione e di un'incomprensione, rovinando quindi totalmente la spensieratezza e la goliardia che si possono notare soprattutto nella sequenza iniziale, ma GM si dimostra anche disturbante, da una parte per gli incubi davvero spaventosi dei bambini, dall'altra per un'ultima mezz'ora a tratti sul limite del sostenibile ( vi dico solo una parola: attack). E a comunicare disagio gli attori Lukas e Elias Schwarz sono davvero bravi, rispecchiano perfettamente l'innocenza perduta ( d'altronde hanno battuto nei casting altre 119 coppie di gemelli) ; e non è da trascurare neanche l'interpretazione di Susanne Wuest, nonostante abbia per buona parte del film la faccia coperta, infatti la consideravano perfetta per questo ruolo la coppia direttrice Severin Fiala e Veronika Franz, di cui soprattutto quest'ultima sembra fiera del tema e dell'esito della pellicola, poiché ha raccontato che una volta da piccola, mentre giocava, ebbe davvero il dubbio dell'effettiva identità di sua madre, che faceva il mostro. La coppia partorisce dunque un incubo che si avvale più di silenzi seguiti o anticipati da rumori che da musiche (da ricordare solo la nenia che cantano qualche volta)...e ciò è un bene, perché mettono in risalto la psicologia (che raggiunge la vetta massima nel finale sconvolgente) realizzando un viaggio nella caducità della mente umana e in ciò che siamo disposti a fare per avere delle certezze, mostrando un'ingenuità, perché non sappiamo se è meglio sapere la verità o rimanere nell' "ignoranza" (e questo lo possiamo notare anche nel bellissimo "Perfetti sconosciuti"). Ottima la fotografia: fredda e nitida. GM è uscito in Italia direttamente in home video; indovinate grazie a chi? La Midnight Factory continua a sfornare queste perle e credo proprio che non si fermerà qui. Super consigliato ai patiti del thriller, mentre stiano attenti alle scene finali i facilmente impressionabili: ci sono un paio di scene davvero forti.
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