Regia di Salome Alexi vedi scheda film
Prima dei titoli di coda una sovrimpressione informa che il 14% delle famiglie georgiane sono state sfrattate dalle loro case per incapacità di pagare il mutuo della propria casa. Una vera piaga sociale. Il film della Alexi lungi dall'essere un caso esemplificativo, ne descrive tuttavia delle dinamiche abbastanza comuni e non solo in Georgia. Per Nino, la protagonista, è un percorso verso un baratro economico tra prestiti e controprestiti ed una casa che diventa sempre più spoglia. Il mantenimento dello status symbol dei tempi andati quando la famiglia era più che benestante, consente la conservazione dell'apparenza nei confronti delle persone, a danno del costante impoverimento materiale degli interni della loro abitazione. Uno sperpero continuo ai limiti dell'autolesionismo. Il film è letteralmente dominato dalle figure femminili che nel bene o nel male sembrano il motore della nuova Georgia, in cui la figura maschile si marginalizza, rimanendo ancorata al passato e fuori dalla realtà e risaltando per ignavia e per inutilità. il film è lineare e semplice nel raccontare con efficacia la rovina economica di Nino e della sua famiglia. Va detto comunque che i toni non sono affatto esasperati, anzi molto misurati e caratterizzati al contrario da un'eccessiva freddezza che a mio parere penalizza la pellicola.
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