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The Look of Silence

Regia di Joshua Oppenheimer vedi scheda film

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La recensione su The Look of Silence

di Mulligan71
8 stelle

"Il sangue umano è dolce e salato", così dice, in uno dei passaggi più dolorosi e insostenibili del racconto di Oppenheimer, uno dei carnefici, ricordando il gusto del sangue delle vittime, bevuto "per non impazzire". Basti questo, per farvi capire in quale abisso di follia e barbarie, "The Look Of Silence" guardi. Già reduce dall'Indonesia e dalla sua storia di militari e genocidi, dal 1965 in poi, raccontata nel capolavoro "The Act Of Killing" del 2012, Oppenheimer rimane in quei luoghi e sceglie, qui, lo sguardo delle vittime, di una vittima in particolare, Ramli, barbaramente ucciso dalle milizie paramilitari che operavano per conto della dittatura indonesiana. Lo fa attraverso la coraggiosa e incessante ricerca del fratello, nato poco dopo la morte di Ramli, oculista a domicilio, che riesce ad arrivare faccia a faccia con i carnefici di allora, ancora vivi e nei posti di potere. Spesso è il suo viso silenzioso, muto e curvo fra un dolore fortissimo e una, apparente, voglia di perdonare, a raccontarci tutto quello che non si può dire, a farci davvero sentire l'angoscia di un popolo intero, oggi ancora soggiogato dalla paura di essere tacciato per "comunista" e, quindi, eliminato. Di grande forza sono, necessariamente, pure gli incontri con gli assassini, dove nessuno ha torto, nessuno ha colpa e tutto deve rimanere sepolto, dimenticato, esattamente come il milione di morti che furono. Dove il congedo, se sei fortunato, è un "mi dispiace, chiedo scusa". Seppure "Look Of Silence" non ha il respiro ampio e la visionarietà del documentario precedente, è comunque un lavoro di grande livello e, come l'altro, necessario e decisivo a testimonianza futura. E' un viaggio certamente più intimo e personale, scioccante e determinante, per capire quanto siamo umani o pure bestie sanguinarie. E' il confine che non vorremmo mai superare e da cui non si può ritornare se non cambiati, nel profondo. Cinema di assoluto rigore morale e civile, che urla senza urlare. Agghiacciante, nei titoli finali, gli anonimi elencati fra i produttori ed esecutori del film, a testimonianza di come ancora oggi, in Indonesia, si rischi la vita anche solo scavando nel suo passato.

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