Regia di Domenico Paolella vedi scheda film
Alla fine del XVII secolo una colonia francese a Maracaibo viene sterminata a tradimento dagli spagnoli capeggiati da Guzman. Un bambino, per puro caso, sopravvive a quella strage e una volta diventato adulto giura vendetta nei confronti del terribile Guzman.
Quello che ci si può attendere all'uscita di un lavoro di questa risma è un'ora e mezza di pura evasione, di intrattenimento avventuroso in scenari esotici con una trama sufficientemente semplice e lineare per essere seguita dal più vasto pubblico. E le attese, naturalmente, sono ben ripagate, senza concedere una briciola in più di quanto prevedibile. Siamo nel 1960 e il cinema alimentare italiano campa di questo tipo di pellicole, puro cinema di genere senza troppe pretese se non quelle di ripagarsi le pur contenute spese; anche il cinema cosiddetto 'di serie A', d'altronde, campa sulle spalle degli incassi talvolta sorprendente dei vari cappa & spada (come questo), peplum, spaghetti western e via dicendo. Il Terrore dei mari mescola, nella sceneggiatura di Ugo Guerra e Luciano Martino, tutti gli ingredienti del filone piratesco senza far troppo caso alle dosi della ricetta; non possono a ogni modo mancare la giustizia assaporata tramite la vendetta personale, la classica sottotrama rosa e – quanto più ovvio – il lieto fine. Nel cast, tra gli altri: l'americano Don Megowan (la cui carriera nel cinema nostrano fu piuttosto fugace e priva di momenti memorabili), Livio Lorenzon, Silvana Pampanini, Philippe Hersent, Germano Longo, Emma Danieli e Loris Gizzi. Dignitosissima per il contesto la confezione; Domenico Paolella aveva appena girato il simile I pirati della costa (1960). 3/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta