Regia di Rakhshan Bani E'temad vedi scheda film
Un mosaico di racconti, una serie di corti girati fra le strade di Teheran e poi riuniti in un unico lungometraggio: questo è Tales, diretto dalla regista iraniana Rakhshan Bani-Etemad e in concorso a Venezia 2014. Un film-testimonianza, sulla scia di Il cerchio di Jafar Panahi, dedicato al racconto del legame indissolubile - nel contesto globalizzato della crisi economica e in quello particolare della società iraniana - fra condizione economica e disagio esistenziale. I vari tasselli conducono al cuore di Teheran, rubano immagini di proteste di lavoratori licenziati, seguono l’operato di comunità per donne maltrattate, osservano la logica assurda della burocrazia di stato. Partendo da premesse realistiche, semi-clandestine e militanti (con la figura di un regista di cinema-verità a tracciare un filo conduttore), il film si sgancia progressivamente dal contesto sociale delle storie e si concentra sulle persone e la loro intimità. Negli ultimi due racconti, in cui una donna legge al marito la lettera di un amante e due operatori della Croce rossa si seducono nel corso di un lungo dialogo notturno, il castello di convenzioni di una società autoritaria crolla di fronte al volto autentico e gentile del suo popolo libero e orgoglioso. La forza di Tales sta nel suo sguardo sensibile, nella costruzione di un crescendo emotivo che arriva all’incontro con una verità degli affetti così potente, da essere quasi invisibile.
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