Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Oltre 44000 videoclip amatoriali hanno risposto alla domanda lanciata da Gabriele Salvatores: come trascorrete la vostra giornata tipo di italiani? Il giorno in questione era il 26 ottobre 2013, durante il quale sono state girate complessivamente più di 2000 ore di materiale, selezionato e montato nel suo meglio per questo esperimento di "social-documentario".
A tavola con la famiglia. Com'è la giornata tipo degli italiani? Ed ecco che loro si sbizzarriscono a ritrarsi mentre mangiano, mentre stanno con i loro cari, mentre mangiano con i loro cari e mille (anzi: 44mila) variazioni sul tema. C'è chi scaglia la videocamera in faccia al proprio neonato, chi riprende il vecchio padre o la nonna in fin di vita nel letto: tutto realmente disgustoso, qualcuno obietterà. E invece no: è "social", la nuova definizione di 'spiacevole, malato, moralmente corrotto, ignobile, banale, ipocrita fino al midollo'; sì, perchè Italy in a day (dall'idea lanciata su Youtube ben tre anni prima da Ridley Scott e Kevin Macdonald, per il film Life in a day) è sostanzialmente un social-documentario, un film che è una specie di assemblaggio di twit e status di Facebook medi, con relativi contenuti ben al di sotto della mediocrità. Il materiale che scorre sullo schermo è quindi quello che ci si può tristemente attendere: coppiette felici, famiglie unite, pranzi luculliani, persone realizzate e, dall'altra parte (meno rappresentata quantitativamente, cioè esattamente come sui social network) personaggi tristi, depressi, queruli, lamentevoli, insoddisfatti, con argomenti del calibro di 'c'è crisi', 'non c'è lavoro', 'questo Paese è allo sbando, io me ne vado, peggio per voi'. Ma davvero ci si poteva aspettare qualcosa di diverso? L'unica cosa piacevole rimane la colonna sonora firmata dai Deproducers, supergruppo che comprende Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigallia, Max Casacci e Vittorio Cosma. Dispiace per Salvatores, che si è lasciato trascinare in questa sconfortante operazione di marketing malriuscita, approdata in sala e uscitane subito, salvata solamente dalla presenza della Rai alle sue spalle. Italy in a day non funziona, per cercare di riassumere, proprio per le sue premesse; fasullo, ostentato, isterico perfino, non lascia trasparire un briciolo di emozione vera: d'altronde non puoi chiedere all'italiano medio di raccontarsi onestamente e sperare che non si dipinga come un superuomo, che se la stragode a tavola con la propria famiglia (alla faccia vostra, invidiosi!). 1/10.
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