Regia di Philip Kaufman vedi scheda film
Primo remake de "L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel, a cui succederà una quindicina di anni dopo una nuova versione diretta da Abel Ferrara, "Terrore dallo spazio profondo" è un buon rifacimento, con aperture più apertamente orrorifiche (ma d'altra parte siamo anche nella fase in cui il genere cambiò proporzioni e gradazioni in ciò che poteva mostrare): con un protagonista duttile come Donald Sutherland, che qui sa passare da una certa freddezza iniziale a sempre crescenti angoscia e tensione, fino all'agghiacciante finale che, se possibile, introduce ancor più pessimismo nel racconto, Philip Kaufman, regista ambizioso e non sprovvisto di talento ma non sempre capace di fornire titoli pari alle intenzioni, mette in scena un film di fantascienza di buona presa emotiva, con un paio di sequenze che non difetterebbero in un'eventuale antologia del genere. Gli ultracorpi vengono descritti nelle scene iniziali come fiocchi trasparenti che, proprio come polline, galleggiano e fecondano corpi umani (e non, a giudicare da una scena particolarmente inquietante ma anche grottesca):nella lotta impossibile per contrastarne l'organizzatissima invasione, c'è spazio per un gustosissimo cameo del protagonista dell'originale di Siegel, Kevin McCarthy, per un momento di metacinema davvero notevole.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta