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Terrore dallo spazio profondo

Regia di Philip Kaufman vedi scheda film

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La recensione su Terrore dallo spazio profondo

di Baliverna
8 stelle

La malattia della società moderna rappresentata attraverso la metafora dell'invasione di misteriosi ultracorpi provenienti dallo spazio, che trasformano le persone in esseri senza cuore e sensibilità.

Il capolavoro di Don Siegel se ne resta lassù, irraggiungibile, ma questo rifacimento di Philip Kaufman ha tutta la sua dignità e il suo perché. Dell'originale la pellicola riprende il soggetto e alcuni passaggi della trama, riprodotti pari pari. Ma la maggior parte dello svolgimento risulta una rilettura aggiornata e non banale. Del resto il soggetto è uno di quelli che non ha mai finito di dire quello che ha da dire, e che può essere facilmente calato in tempi molto diversi di quelli da quando fu girato. Del resto, sebbene Siegel non fosse filo-sovietico, io sono convinto che l'interpretazione della metafora della minaccia comunista sia riduttiva o forse addirittura sbagliata. Questo rifacimento ribadisce se mai questa affermazione.

Tornando a esso, aleggia una tipica aria anni '70, cioè un po' cupa e un po' triste. Del resto triste è anche quello che sta succedendo: un po' per contagio e un po' per acquiescenza, la gente rinuncia alla propria sensibilità e alle emozioni, accettando sostanzialmente di vivere come degli automi disumani.

Gli effetti speciali ci sono, sono buoni, ma non si mangiano la scena. Del resto quello che conta di più sono le sensazioni e i pensieri che il film ci suscita, cioè la sua forza di suggestione. Donal Sutherland ha la faccia giusta per il ruolo, seria e angosciata quanto basta. Del resto, avendolo visto nella prima infanzia, l'unica scena che mi ricordavo era il terrificante urlo finale, che funziona anche grazie ad un buon lavoro sul sonoro.

Insomma, è un rifacimento di un classico che non soffre della solita patologia dei capolavori rifatti. Tuttavia il suo essere cupo, triste e sottotono lo tiene ben lontano dai palinsesti televisivi, sui quali compare pochissimo. Non resta che il DVD della MGM, che tuttavia stranamente non rispetta del tutto l'alto standard della casa.

 

 

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