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Red Amnesia

Regia di Wang Xiaoshuai vedi scheda film

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La recensione su Red Amnesia

di Spaggy
4 stelle

Deng, arzilla settantenne, è rimasta da poco vedova. La figura del marito è ancora presente all'interno della casa di famiglia grazie a una fotografia che rompe la solitudine della donna, che incapace di accettare il tempo che passa impiega le sue giornate a occuparsi della madre anziana rinchiusa in una casa di riposo, dei due figli maschi (uno sposato e l'altro impegnato in una relazione omosessuale) che vivono ognuno per conto proprio e del nipotino. Ingombrando le vite dei figli che non gradiscono le sue maniacali attenzioni e in continua lotta con i tempi moderni così diversi a quelli a cui era abituata, Deng da un giorno all'altro vede la sua routine interrotta da misteriose chiamate anonime, che turbano la sua tranquillità. Le chiamate, accompagnate da episodi che sfociano in maniacalità, si fanno sempre più frequenti così come più frequenti diventano gli incontri che Deng ha, per volere del caso o per qualche altro piano prestabilito, con un giovanotto proveniente dalla provincia. Memore di un passato non proprio lindo e con dei conti in sospeso che la tormentano, Deng si convince che a tormentarla sia il fantasma di Zhao, un uomo recentemente scomparso a cui in qualche modo deve il suo ritorno a Pechino dopo gli episodi storicamente legati al movimento della Terza Linea.

 

Lü Zhong

Red Amnesia (2014): Lü Zhong

 

Costruito come un thriller che prevede la figura dell'intruso inteso non come entità fisica ma come rimorso di coscienza inatteso, Red Amnesia mette in evidenza come il passato della Cina non sia ancora del tutto risolto, presentandosi nei momenti più inaspettati a chiedere ragione di ciò che è stato e che ancora è, ovvero delle conseguenze della Rivoluzione Culturale e della tragedia della Terza Linea, movimento nato nel 1966. All'epoca, milioni di famiglie vennero trasferite dalle città delle coste a quelle di rmeote località di campagna per fornire mano d'opera alle industrie. Nelle province di Schuan, Chongqing, Yunnan e Guizhou, la gente ricostruiva da capo la propria esistenza, creandosi contesti chiusi e spesso arcaici. Con la fine della Rivoluzione Culturale e la conseguente perdita del lavoro, le famiglie si ritrovarono a dover decidere del loro futuro e a chiedere di poter far ritorno nelle città di origine, previa autorizzazione e non partecipazione ai movimenti attivisti.

 

Rifacendosi a quell'ennesima pagina nera della storia cinese, Red Amnesia svela quali siano stati i legami di Deng con l'attivismo e tutto quello che ha messo in atto, a discapito della famiglia dell'ormai deceduto Zhao, per far rientro a Pechino. Rendendosi conto dello sbaglio commesso, Deng proverà a riparare il torto ma il disordine economico cinese e le conseguenze sulla disoccupazione giovanile comporteranno un'ulteriore tragedia, che non lascerà adito ad alcuna redenzione.

 

Raccontato in tal modo, Red Amnesia potrebbe anche sembrare interessante. I problemi dell'opera però sono altri e riguardano la morale di fondo: quante volte abbiamo assistito a storie che ci raccontano di come il passato si ripresenti nelle vite degli individui per porre fine a qualche torto commesso? Nulla di nuovo in merito. Nonostante la bravura della settantatreenne attrice protagonista Lu Zhong, Red Amnesia non è capace di coinvolgere lo spettatore nelle sue aspirazioni da cardiopalma e spesso devia gli indizi lasciati sul campo con divagazioni inutili, che appesantiscono la trama e allungano l'eccessivo minutaggio.

 

 

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