Regia di Oren Moverman vedi scheda film
Dismessi i panni del miliardario Franny, il un solo colpo Richard Gere si trova catapultato dalla parte opposta della scala sociale. Per l'occasione è un clochard newyorchese che ha perso dignità, lavoro e l'affetto di una figlia che ricerca ostinatamente. La macchina da presa lo segue quasi sempre da dietro vetrate, muri, cancelli, portoni: una didascalia fin troppo sottolineata della condizione in cui vive l'uomo. Così come pare eccessivamente enfatizzata la dimensione del tempo che non passa e della monotonia delle giornate - sottolineate anche dal titolo in lingua inglese, Time out of mind - e che appiattisce il film su una monodimensionalità narrativa disarmante. L'operazione, sul piano delle intenzioni, è encomiabile. Ben altro discorso va fatto per la riuscita artistica del prodotto, servito da un attore di limitato talento e da una sceneggiatura che cerca espedienti banali (la sopraffazione, la guerra tra esclusi, la violenza gratuita subita), producendo un affresco stentato, piatto, semindocumentaristico.
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