Regia di Jerzy Skolimowski vedi scheda film
L’AUSTRALIANO THE SHOUT- GRAN BRETAGNA - 1978. Nel villaggio di Lampton, la squadra di cricket del manicomio, sfida quella locale. Il ricoverato Charles Crossley(Alan Bates) viene designato come giudice di campo insieme a Robert Graves(Tim Curry) un ragazzo normale. Durante lo svolgimento del match, Charles racconta a Robert le sue vicissitudini passate. Dopo aver passato 18 anni in Australia dagli aborigeni, da uno stregone locale ha imparato l’arte di concentrare la propria forza mentale in un urlo talmente potente e devastante da provocare la morte delle persone vicine, nel raggio d’azione. Arrivato a Lampton si infila a forza in casa e nella vita di Anthony Julian Hough(John Hurt) e Raquel Susan Wolldridge(Susannah York) una coppia sposata. A richiesta di Anthony, si esibisce nell’urlo, provocando la morte di un povero pastore e delle sue pecore. Poi con riti magici, induce Raquel a tradire il marito con lui. Anthony allora conscio dei poteri di Charles ne spezza l’anima frantumando un sasso. Ormai tra i due e’un atto un duello. A questo punto della vicenda c’è l’intervento della polizia che ricoverano l’Australiano ricercato per un delitto compiuto in precedenza: l’assassinio dei suoi figli appena nati. Finito il racconto scoppia un violento temporale, Charles Crossley viene colpito da un fulmine e muore. Adattando un racconto di Robert Graves, Jerzy Skolimowsky, narra la distruzione delle dinamiche familiari all’interno di una coppia la cui normalità di facciata viene sconvolta e minata dalla comparsa di un elemento esterno, il misterioso apolide Charles, spaesato, provoca inquietudine nella coppia sposata. Viene a galla in questo modo un microcosmo chiuso, filmato in modo angosciante, con grande finezza stilistica. Un film unico per inventiva è molto potente dal punto di vista espressivo, ci restituisce visivamente il disagio esistenziale e descrive mirabilmente il delirio psicologico di Charles. Descrizione perfettamente lucida di un’umanita’ insicura e fragile, nelle sue convenzioni posticcie, racchiusa in se stessa. Ottima e disturbante la soundtrack di Banks & Rutherford con gli effetti elettronici di Rupert Hine. Il film fu premiato a Cannes nel 1978 con il Premio speciale della giuria. Ho visto questo film durante la mia adolescenza e rimasi colpito ed emozionato dalla potenza catartica, rivisto oggi in età matura, ne ho percepito aspetti, che non potevo cogliere allora, ero troppo giovane. Rivisto il piacere della visione e’addirittura migliorato, un film che consiglio vivamente a chi vuole vedere qualcosa di alternativo, un cinema sperimentale, ma di grande profondità, impegnativo ed a volte criptico e surreale, ma la visione appaga lo spirito, la mente ed il cuore.
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