Regia di Nima Javidi vedi scheda film
Amir (Moadi) e Sara (Javaherian) stanno per lasciare l'Iran per trasferirsi a Melbourne, in Australia. Tutto è pronto per il trasloco in vista della nuova vita in un altro continente. Ma c'è un inconveniente: il neonato che la babysitter dei vicini di casa ha chiesto loro di tenere per qualche ora per poter sbrigare alcune incombenze muore nel sonno. Cosa fare? Come dirlo ai genitori? La partenza è compromessa?
Costretto dalla censura autoritaria del governo di Teheran a girare in interni, Javidi firma un kammerspiel parossistico e ansiogeno, nel quale la ridda di bugie che i protagonisti congegnano per coprire l'incidente segue un climax insostenibile. Sicché lo spettatore, dapprima indotto a parteggiare per loro e per un caso tanto eclatante di sfortuna, sono indotti a stigmatizzarne i comportamenti che sfociano in un'irricevibile assenza di morale. Nella casa che rischia di trasformarsi in prigione, viene così inscenato un dramma ad altissimo tasso di nevrosi, nel quale gli elementi dell'assedio dall'esterno - citofono e telefoni che suonano in continuazione, l'allarme dell'auto che parte accidentalmente più di una volta - diventano i coprotagonisti di questo dramma dell'assurdo di cui va assolutamente vietato lo spoiler.
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