Regia di Nima Javidi vedi scheda film
Melbourne è la meta di Amir e Sara, sposi iraniani pronti a emigrare causa studio. Il loro appartamento, tra le valigie che stanno per chiudere e i mobili che stanno per abbandonare, è un palcoscenico che si priva di orpelli, un laboratorio entomologico spoglio, in cui non rimangono che le traiettorie psicologiche tracciate dai comportamenti. E mentre una ronde di persone entra ed esce dalle quinte di questo teatro, con la convinzione di incontrare la gioia di un nuovo entusiastico inizio, i due sono costretti ad affrontare un dramma improvviso, un colpo di scena che ribalta le premesse da commedia. Un trauma che non riveliamo, ma che mette radicalmente alla prova i due personaggi, un peso che li àncora a quei luoghi, una pratica etica impossibile da archiviare: e allora Melbourne finisce per mettere in scena il dibattersi della morale, in un processo che misura i concetti di colpa e responsabilità intorno a un lutto che sa di simbolico, di macchia che insiste su una generazione, di marchio indelebile di un paese sul futuro. Un dramma da camera, un giallo d’indagine morale, un racconto kafkiano in odor di Polanski, abitato da personaggi che sono i sentimenti di un paese. Film d’attori e di scrittura: Javidi guarda soprattutto ad Asghar Farhadi (Una separazione), a quel meccanismo geometrico e (qui eccessivamente, marcatamente) autocosciente, da sadico demiurgo che mette alla prova (politica ed esistenziale) l’umano.
In edicola e in versione pdf (visibile su tutti i PC, tablet e smartphone) nel nostro nuovo Negozio digitale, al costo di 1,79€
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta