Regia di James Cameron vedi scheda film
Dal 2029, un cyborg (Patrick) viene inviato indietro nel tempo, fino al 1994, per eliminare un bambino (Furlong) che, da adulto, sarebbe diventato il futuro capo della resistenza ingaggiata dagli umani contro i robot. Ma, in quello stesso futuro, il bambino diventato adulto avrebbe programmato un altro cyborg (Schwarzenegger) per lo stesso viaggio a ritroso, allo scopo di proteggerlo. Ovviamente vincono i buoni, ma il finale a sorpresa preclude la possibilità di un seguito.
Affidato quasi interamente ai mirabolanti effetti speciali della compagnia di George Lucas (il cyborg che si trasforma in qualsiasi oggetto o persona toccati è assolutamente spettacolare), il film del canadese Cameron, per quanto ben diretto, fa leva sugli scontati meccanismi del cinema americano: l'eroe e l'antieroe, gli inseguimenti, i morti ammazzati a profusione, Spaccanecri che da cattivo e sconosciuto che era nell'84 è diventato ricco e famoso e quindi buono. E quando imbocca la strada dell'apologo orwelliano o, peggio, quando infila registri comici (Schwarzy che ripete le frasi del gergo giovanile suggeritegli dal bambino, anziché dire soltanto "Negativo"), l'operazione denuncia tutti i propri limiti, mostrando un rigido ossequio ai dettami di "un'estetica opulenta da supermercato" (Morandini). Il film vinse il premio Oscar per i migliori effetti speciali.
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