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Annabelle

Regia di John R. Leonetti vedi scheda film

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La recensione su Annabelle

di maghella
4 stelle

John e Mia sono una giovane coppia, vivono a Pasadena nella California della fine degli anni '60. Mia è alle ultime settimane della sua prima gravidanza ed è alle prese con l'arredamento della cameretta per il loro bambino (o bambina, all'epoca non si sapeva il sesso prima della nascita). In questa occasione John regala alla moglie una bambola da collezione, della quale Mia era alla ricerca da molto tempo. Durante la notte la coppia viene aggredita dalla figlia dei loro vicini che era scappata da 2 anni per aggregarsi ad una setta satanica. Dopo aver ucciso i genitori, la donna (di nome appunto Annabelle) e il suo compagno aggrediscono anche John e Mia, quest'ultima viene accoltellata. Dopo una feroce colluttazione interviene la polizia che riesce a uccidere l'aggressore mentre Annabelle si taglia la gola nella cameretta del futuro nascituro, con la bambola tra le braccia, una goccia del suo sangue penetra negli occhi sbarrati della bambola. Da questo momento in poi la casa è come posseduta da una maledizione satanica, e nonostante la bambola venga buttata nel cassonetto della spazzatura da John, nonostante la coppia cambi casa una volta nata la bambina Lia (ebbene si è una bimba e la chiamano Lia...con la mamma Mia), la maledizione prosegue imperterrita, con la bambola malefica sempre in prima fila sulla mensola della nuova cameretta. Il film procede con incendi, letture di antiche scritture sataniche, visioni più o meno inquietanti, apparizioni di fantasmi/demoni/bambola che aleggiano in cerca di una non ben chiara anima da ricevere in cambio. La storia vaga così da un concetto all'altro, non avendo ben chiaro dove andare a parare se non fino alla fine per farci capire come mai questa (fottusissima e orribile) bambola capiti nella casa dei protagonisti del film “The conjiuring”del 2014 e decisamente migliore (anche se non troppo) di questo. Film mediocre, che cerca di raccattare le atmosfere di film più celebri ed illustri di lui quali “Rosmary's baby” o “Il presagio” o altro ancora. Si cerca di dare con “Annabelle” una spiegazione diabolica e “sensata” alla storia della bambola del film precedente “The conjuring”, ma il risultato è alquanto maldestro e poco riuscito. Infatti, proprio come per “The coniuring”, alcune buone scene non riescono a supportare una trama troppo debole e poco efficace, per non dire banalotta e del tutto scontata. Film che ha la pretesa di essere per adulti ma che ha i dialoghi e la sceneggiatura degni de “La bambola assassina”. Non trova il coraggio di affondare nelle trame oscure del satanismo, non cerca colpi di scena, si adagia sul presunto amore materno salvifico per trovare una soluzione estrema dell'ultimo minuto. Nessuna dannazione finale per i protagonisti, ma solo una lunga sfiga per chi viene in possesso della bambola. Era quindi inevitabile una “Annabelle 2”, e sono sicura che la saga proseguirà per molti altri anni....è forse questa la vera e unica dannazione di questa storia.

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