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Annabelle

Regia di John R. Leonetti vedi scheda film

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La recensione su Annabelle

di maurizio73
5 stelle

Trasferitisi da poco a Santa Monica ed in attesa di una bambina, una coppia di giovani coniugi e cattolici praticanti, risente delle malefiche influenze di una possessione demoniaca che sembra catalizzata da una inquietante bambola antica che il marito ha pensato bene di regalare alla moglie collezionista. Dopo essersi fortunosamente  salvati da un massacro ad opera di due squilibrati entrati nottetempo in casa loro, si trasferiscono in un'altra città nella speranza di dimenticare l'accaduto, ma non hanno fatto bene i conti con la malefica bambola che sembra averli misteriosamente seguiti nella nuova casa. La loro vita e soprattutto quella della figlia di pochi mesi, sembrano essere ora nuovamente e gravemente minacciate.

 

locandina

Annabelle (2014): locandina

 

Già progettato in fase di post-produzione del film principale (L'evocazione - The Conjuring - 2013 - James Wan) ed affidato al direttore della fotografia del primo, questo spin-off di John R. Leonetti sfrutta il ghiotto appiglio di un soggetto che si colloca a mezza strada tra il prolifico sottogenere delle bambole assassine e le infestazioni soprannaturali di ambientazione domestica che ne rappresentano il leit-motive principale, laddove il recupero di una tradizione letteraria originale (i resoconti dei 'ghost busters' americani Ed e Lorraine Warren e della loro 'Amityville possession') sembra voler rinverdire i fasti dell'horror demoniaco anni '70 che tanto battage pubblicitario e riscontro al box office ha avuto con il fortunato episodio firmato James Wan.

 

locandina

L'evocazione - The Conjuring (2013): locandina

 

A parte il notevole divario di risorse che la New Line Cinema ha deciso di destinare ad entrambe le produzioni e le evidenti differenze di articolazione del concept che li contraddistingue, questa incursione nei meccanismi di un horror che punta tutto sulla costruzione dell'atmosfera e sul notevole impegno in fase di post produzione, livella il risultato sulla linea mediana di un prodotto di genere in cui la prevedibilità della trama e dei suoi risvolti drammatici sono sufficientemente compensati dai buoni sussulti che le singole trovate sceniche riescono a conferire all'azione (bella la trovata del 'loop' in ascensore che sembra omaggiare Carpenter), alimentando una tensione che vive delle solite trovate del montaggio, sull'uso del ralenty e del piano sequenza e di un risaputo campionario musicale adatto allo scopo.

 

Annabelle Wallis

Annabelle (2014): Annabelle Wallis

 

Annabelle Wallis

Annabelle (2014): Annabelle Wallis

 

Si ripete dunque la solita vicenda familiare di un assedio soprannaturale (demoniaco?) dove all'istinto di naturale protezione della prole si contrappone la subdola pervicacia di una volontà inferica di accaparrarsi una buona scorta di anime innocenti attraverso la catena di sant'Antonio (il santo di Padova non ce ne voglia) di una 'dolls addiction' quale mefistofelico surrogato di una posticcia maternità. Il dubbio gusto di tenere una bambola demoniaca (la sinistra fisiognomica sembra non scoraggiare i collezionisti più irriducibili) nella stanza del pupo e la solita escalation di 'poltergheist' quando il marito è via per lavoro, ci farebbero propendere per l'insania mentis e la depressione post-partum (si sa, 'la gente pazza fa cose pazze'), ma provvidenzialmente vengono subito arruolati in soccorso un prete con l'hobby per la fotografia (il caratterista Tony Amendola) e la tipica afroamericana con la passione per l'occulto ed il senso di colpa di serie (la bella e brava Alfre Woodard) pronti a sacrificarsi,ognuno a suo modo, per la salvezza della verità e delle anime innocenti. Poi la bambola finisce in un toy store e si ricomincia daccapo.

 

Annabelle Wallis, Ward Horton, Tony Amendola

Annabelle (2014): Annabelle Wallis, Ward Horton, Tony Amendola

 

Alfre Woodard, Annabelle Wallis

Annabelle (2014): Alfre Woodard, Annabelle Wallis

 

Caruccia la protagonista femminile, nipote del compianto Richard Harris, che si chiama nella finzione Mia, come la Farrow di 'Rosemary's baby', e nella vita reale Annabelle, come la bambola assassina: demoniaca coincidenza o beffarda civetteria del casting?

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