Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Tra i primi lavori di Vittorio De Sica e prima dei film neorealisti che gli diedero una giusta fama in tutto il mondo, 'Teresa Venerdì' è una scoppiettante commedia dal ritmo incessante, seconda solo per qualità alle migliori screwball comedies americane, permeata da una sottile ironia e da una grande bravura nella direzione degli attori.
'Teresa venerdì' ha per protagonista un medico squattrinato e pieno di debiti (De Sica stesso, in un ruolo quindi semi-autobiografico), donnaiolo e un po' svogliato nel compiere la sua missione ma che, grazie ad alcune conoscenze, diviene Ispettore sanitario di un orfanotrio femminile. Dovrà far fronte alla corte, chi per equivoco (la benestante Lilli, Irasema Dillian) chi per interesse (la cantante Loletta, Anna Magnani) e chi per vero amore (l'orfana Teresa del titolo, Adriana Benetti), di ben tre donne, a badare alla salute di qualche decina di giovani orfane e alla caccia di tre 'spietati' creditori, nonché ai pasticci combinatigli da un maggiordomo impreparato (Virgilio Riento).
Il film è dotato di una sceneggiatura molto ben congegnata, scritta a più mani da De Sica, Gherardo Gherardi, Margherita Maglione e Zavattini non accreditato, ed è valorizzata dall'autore con una messa in scena all'apparenza semplice ma molto raffinata, che dà anche l'occasione a ciascun membro del cast, ben guidato dal regista, di fornire prove impeccabili.
Ovviamente De Sica è il mattatore assoluto ma il suo stile di recitazione è molto diverso da quello che lo contraddistinguerà nei decenni a venire, più improntato su una certa enfasi, mentre qui sceglie un registro più contenuto nei toni e nelle movenze.
Voto: 7/8.
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