Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Deliziosa e dolce commedia di De Sica, prima dei toni cupi del neorealismo, che ricorda un po' “Maddalena zero in condotta”. Anche qui prende di mira i ricchi snob e il modo che hanno di viziare i figli (ma oggi lo fanno quasi tutti), contrapposti alla genuinità della povera gente. Le istitutrici e l'ambiente del collegio sono umani e molto diversi da simili istituzioni ritratte in alcuni famosi film francesi (Vigo, Truffaut), forse perché lo erano anche nella realtà. Il regista era davvero bravo come attore brillante, e aveva allora uno stile di recitazione molto diverso da quello che avrebbe assunto nei film degli anni '50. Il personaggio di Teresa è riuscito e originale, forse per la grande simpatia e la loquela emiliana di Adriana Benetti. Proprio carina e bravina è invece Irasema Dilian, che sarei curioso di sapere di dov'era originaria. La scena in cui lui la bacia in giardino credendo che sia la serva, e poi compaiono all'improvviso i genitori fa proprio ridere. E di occasioni per risate ce ne sono altre. Non so quanto cattolico fosse allora De Sica, ma, nella scena in cui finalmente prende la mano di lei, mette tra loro due una statua della Madonna. In ogni caso è un film che fa bene al cuore e rasserena, caratteristiche oggi molto difficili da trovare.
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